Una missione partita male, con un volo in ritardo che ci ha costretto ad una notte quasi insonne ad Istanbul e un arrivo devastati di sonno e stanchezza. Il caldo superava i 40 gradi ed era davvero insopportabile anche solo mantenere la concentrazione e non soccombere alla fatica, visto che dalle 8 della mattina alle 11 di sera eravamo in attività. Il tempo non basta davvero mai, anche quando credi di avere giorni a sufficienza. Le cose sono tante da fare e i nuclei di orfani supportati a distanza ormai sono 111. Il che significa che ci mettiamo almeno tre giorni, a più riprese, a cercarli , radunarli, abbracciarli. Piano, piano stiamo vedendo dei significativi miglioramenti delle loro condizioni.

Piccole cose: qualche kg in più , un sorriso in più e la fiducia verso il mondo degli adulti che tanto ha tolto loro. Molti bambini frequentano la tenda Arcobaleno che davvero svolge un ruolo fondamentale nella piccola economia del campo. Purtroppo, non ancora tutti, ma l’insegnate ci sta provando a portarli in quell’oasi di serenità e colore. Dall’Italia portiamo due immense valige di materiale per la Tenda Arcobaleno, dono di sostenitori molto attenti e vicini conosciuti grazie ad una serie bellissima di scambi di amore e preghiera sotto le forme più svariate e meravigliose. Sul posto, acquistiamo un mobile che servirà per riporre tutto in ordine. Ora i bambini hanno zainetti cuciti dalle volontarie di Little Dress for Africa, molto materiale e un mobile dove riporre tutto. Come ogni mese abbiamo premiato con un regalo i due bambini più meritevoli, in questo caso due bimbe: Malek e Alham. Questo piccolo incentivo sta portando più bambini alla Tenda Arcobaleno ed è una soddisfazione, anche se può sembrare poco ortodosso il metodo. ma in mezzo al nulla, bisogna accendere scintille e per farlo abbiamo pensato ad un premio visto che non hanno nessuno che li obblighi ad istruirsi e da soli non possono comprenderne il valore. Conosciamo il proprietario del nuovo market, l’ennesimo che cambiamo, dove i bambini vengono accompagnati per “riscuotere” il valore del loro Voucher del sostegno a distanza. Ci sembra una brava persona, precisa e speriamo che stavolta non lo si debba cambiare più per qualche incomprensione.

E’ lui che ci ha fatto trovare pronta una grossa quantità di latte in polvere, che distribuiamo a più riprese al campo. Avevamo lanciato una raccolta fondi per il latte e abbiamo coperto tutto l’acquisto. Siamo stati aiutati con una grossa donazione dalla comunità Acquaviva, un gruppo di associazione persone meravigliose. Passiamo molto tempo anche in lunghe discussioni con i nostri referenti, per risolvere problemi più o meno serie e progettare quello che crediamo utile. Passiamo anche del tempo con tutti i bambini e le famiglie più fragili che sosteniamo più da vicino e portiamo le somme raccolte per le operazioni di Farah e Amina.

Il tempo più bello, quello seduti insieme a parlare, conosce le loro storie, scambiarsi i sogni.

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